lunedì 29 aprile 2019

David Hume


David Hume nasce a Edimburgo il 26 aprile 1711, dove compie la sua formazione. Torna dopo vari viaggi e incarichi e muore nel 1776.Lui afferma che tutta la nostra conoscenza si basa su impressioni (percezioni immediate e vivide) e idee (immagini illanguidite delle impressioni), che il nostro intelletto unisce in configurazioni più ampie e complesse in virtù della memoria e dell'immaginazione.  Hume sostiene che memoria e immaginazione consentono di conservare le impressioni e collegare le idee, tuttavia la mente è totalmente libera perché procede secondo il principio di associazione, il quale opera in base a tre criteri:
  • somiglianza
  • contiguità
  • causalità 
La nostra mente quindi è portata da questa ''dolce forza'' ad associare le idee che si presentano simili, contigue o legate da un nesso causa-effetto. Le idee che ne derivano sono idee complesse; che garantiscono una conoscenza certa quando derivano da pure relazioni tra idee; una conoscenza probabile quando derivano da relazioni tra dati di fatto, le quali implicano il principio di casualità. Esso deriva da una tendenza soggettiva (abitudine) a cogliere una connessione necessaria tra due eventi successivi e contigui. Dall'abitudine deriva la credenza, cioè la tendenza a considerare esistenti determinate realtà, ad esempio quella del mondo esterno e dell'io. 
Anche per l'idea di sostanza si può osservare quanto rilevato a proposito dell'idea di causa: essa è arbitraria e priva di valore assoluto perché risiede nell'inclinazione del soggetto a unificare le varie impressioni che si presentano regolarmente connesse nell'esperienza, riferendole a un ipotetico fondamento sostanziale. 
Per ciò che riguarda la dimensione etica, Hume è convinto che non esistano valori assoluti cui rifare riferimento e che la morale debba poggiare sul criterio empirico dell'utilità sociale. Infatti la legge di Hume stabilisce che non è possibile dedurre il piano del dover essere, cioè delle prescrizioni, da quello dell'essere, cioè dal piano descrittivo dell'esperienza contingente, in cui si può valutare l'utilità di determinati comportamenti. Ciò non implica una dissoluzione della morale, in quanto Hume ammette l'esistenza di un 'senso morale' comune e tutti gli uomini che garantisce la possibilità di individuare principi etici condivisibili.

Siamo noi che giudichiamo necessario che il sasso rompa il vetro, o che il fuoco scotti, ma nel sasso e nel fuoco non c'è una simile "necessità".


I PUNTI FONDAMENTALI DELL'ARGOMENTAZIONE HUMIANA:
1.l'esperienza attesa la regolare contiguità e successione di due eventi;
2. l'immaginazione, sorretta dall'abitudine, porta e credere che il rapporto sia necessario e che, nel futuro, i due eventi saranno ugualmente collegati;
3.tale legame, tuttavia, esiste solo nella nostra mente, come abitudine soggettiva a collegare un fenomeno A ( ad esempio il fuoco) a un altro fenomeno B (la combustione)
4. la relazione causa-effetto non è necessaria né soggettiva, ma risiede in un'attitudine soggettiva.

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