domenica 31 marzo 2019

Jhon Locke



Locke e la concezione dello Stato




Locke afferma che allo stato di natura gli uomini godono dei diritti naturali alla vita, alla libertà e alla proprietà.
Tuttavia manca la garanzia della legalità, pertanto gli uomini devono stipulare un contratto sociale che implica:
  • un patto di unione, con il quale gli individui si uniscono in una società civile
  • un patto di sottomissione, i cittadini si sottomettono a un'autorità che ha il compito di tutelare i diritti natura


Per Locke, lo Stato è fondato sul consenso dei cittadini e non governa in modo non arbitrario. Questo prevede la separazione dei poteri, legislativo ed esecutivo, che ha lo scopo di evitare il dispotismo.
Locke distingue due ambiti molto diversi tra di loro:
  • l'ambito politico, che è finalizzato a fare le leggi e a farle rispettare. In esso vale il principio della tolleranza religiosa fondato sul fatto che nessuna religione è superiore e che la fede non può essere imposta con forza.
  • l'ambito religioso, che invece è finalizzato a soddisfare i bisogni spirituali per cui la Chiesa è la società libera e volontaria.

John Locke e le facoltà conoscitive



Locke afferma che le idee non sono innate ma derivano dall'esperienza, in particolare dall'esperienza esterna, provengono le idee di sensazione, dall'esperienza interna provengono invece le idee di riflessione.
Infatti la mente umana è priva di contenuti e acquisisce gradualmente le conoscenze con il progredire delle esperienze.
John Locke distingue inoltre idee semplici dalle idee complesse. le prime derivano dalle esperienze elementari e sono dotate di certezza, le seconde provengono dall'elaborazione delle idee semplici e si distinguono in:

  • idee di modi, che non sussistono di per sé, ma sempre in relazione a una sostanza;
  • idee di sostanze, le quali sono riferite a qualcosa di esistente in sé che funge da sostrato;
  • idee di relazioni, che derivano dal rapporto istituito tra idee semplici.
Locke afferma infine che la conoscenza è circoscritta alle certezze sensibili, ed è quindi sufficiente ad orientarsi nel mondo, ma non assoluta. le uniche due certezze non sensibili sono quelle dell'io e di Dio.

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